Chiesa del Carmelo
La chiesa fu costruita insieme al convento, di cui oggi resta la struttura trasformata in abitazione civile e parte del chiostro. Questo complesso sorse sul sito di un preesistente chiesino dedicato a San Pietro, Principe degli Apostoli, alla fine del XV secolo, presumibilmente nel 1478. In quell'anno, i Carmelitani giunsero a Naro grazie all'opera del MRR Padre Girolamo Guagliardo da Naro, con il terreno concesso dai giurati di Naro il 9 novembre 1478 e una donazione di 200 scudi fatta dal Re Filippo II, il Cattolico. La posizione dominante del convento garantiva il controllo della campagna sottostante e rappresentava un punto strategico in prossimità della Porta Annunziata, diventando anche un punto di partenza per l'espansione fuori le mura nel XVI secolo.
Il convento, noto anche come delle giummarre, fu così chiamato a causa della presenza di un piede di palma silvestre nel giardino interno. Nel corso del tempo, il convento fu oggetto di varie ristrutturazioni e ampliamenti nei secoli, come nel 500', 600', 1764 (con la costruzione del Coro), 1772 (demolizione dell'atrio d'innanzi l'entrata), e 1815. La torre campanaria fu rifatta nei primi del XIX secolo, mentre l'altare maggiore fu decorato da Stefano Rugiano e stuccato da Francesco Santalucia.
Il portale in pietra viva del prospetto risale al 1612, rappresentando l'unico elemento di rilievo esterno. L'interno, con influenze tardo-cinquecentesche, presenta un'impostazione longitudinale ad aula unica, senza transetto, con abside quadrangolare (forse un'antica torre di preguardia), cappelle laterali e nicchie nei muri perimetrali. Tra le notevoli statue lignee si trovano il Profeta Sant'Elia di Nicolò Bagnasco, la Madonna del Carmelo con il Bambino e San Domenico del XVIII secolo, San Giuseppe con il Bambino in stucco di gusto rococò e dipinti come San Domenico in gloria di Domenico Provenzani, il Tabernacolo con il Cristo morto attribuito a Fra Felice da Sambuca, e L'Addolorata.
La sagrestia presenta armadi scolpiti da Francesco Vaccaro da Naro e Rocco Cardellicchia, una porta in ferro battuto del XVII secolo e un tronetto in legno dorato del XVIII secolo.